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G7, impegno a azzerare progressivamente carbone entro 2035, nasce coalizione per acqua

Tra gli impegni presi al G7 Ambiente, Energia e Clima a Venaria reale a Torino viene riconosciuta la necessità di sbloccare finanziamenti per il clima nell’ordine di «migliaia di miliardi»

C’è la conferma a chiudere le centrali a carbone entro il 2035 limitandone nel frattempo l’uso al minimo necessario. E poi l’impegno a moltiplicare la capacità di stoccaggio dell’energia e a promuovere la collaborazione dei G7 nel settore dell’energia da fusione anche attraverso il lancio di un gruppo di lavoro dedicato. Ma c’è anche nero su bianco lo sforzo a ridurre le emissioni di metano, a creare un “Hub G7” per accelerare le azioni di adattamento specie nei paesi dell’Africa e a istituire una “Coalizione G7 per l’Acqua”.

È questa la rotta tracciata dalla riunione del G7 Ambiente Clima ed Energia di Venaria Reale che si chiude oggi alla reggia di Venaria Reale e che ribadisce la traiettoria disegnata dalla COP 28 e dalle precedenti sessioni del G7 nell’ottica di mettere in campo misure concrete come auspicato alla vigilia dal padrone di casa, il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.

In particolare sul fronte energetico, i Paesi G7 si sono impegnati a chiudere le proprie centrali dal carbone entro il 2035, limitandone nel frattempo l’uso al minimo necessario. È la conferma di quanto anticipato ieri dallo stesso ministro Pichetto Fratin che aveva anche rimarcato la volontà dell’Italia di procedere celermente con lo spegnimento degli impianti della penisola.

In materia di rinnovabili, viene ribadito lo sforzo indicato dalla Cop28 di triplicare la capacità di produzione al 2030, a fronte del quale i Paesi del G7 si sono impegnati a contribuire a sestuplicare la capacità degli accumuli di energia al 2030.

Per il nucleare, i paesi G7 hanno deciso di istituire un Gruppo di Lavoro sull’Energia da Fusione per condividere le migliori pratiche ed esplorare le aree di cooperazione per accelerare lo sviluppo e la dimostrazione di impianti a fusione, incoraggiando l’aumento degli investimenti privati e pubblici.

Un ulteriore impegno riguarda poi la riduzione del 75% al 2030 delle emissioni di gas metano dalle filiere dei carburanti fossili e la decarbonizzazione degli impianti industriali e hard-to abate ricorrendo alle tecnologie innovative tra cui CCS, l’idrogeno rinnovabile a basse emissioni e biometano. Mentre sui biocarburanti, sostenuti dal governo italiano, non ci sono particolari assunzioni se non un passaggio in cui si riconosce il loro possibile apporto.

Quanto al fronte africano, prenderanno corpo una serie di impegni e nuove iniziative come “G7 Adaptation Accelerator Hub” che nasce dall’esigenza di trasformare le priorità dei piani di adattamento dei paesi in via di sviluppo più vulnerabili in piani d’investimento capaci di attrarre finanziamenti pubblici e privati.

Infine, con riferimento alla tutela e delle risorse naturali, arriva la scelta di istituire una “Coalizione G7 sull’Acqua”, che rappresenta la prima iniziativa dei G7 sul tema e che potrà essere il luogo di discussione e di confronto per facilitare iniziative di salvaguardia su questo versante.

Eco Verde