#

Il “ponte elettrico” fra Sicilia e Tunisia da 850 milioni di euro riceve il sì del M.A.S.E.

Accanto al progetto per il Ponte sullo Stretto di Messina, di cui non si è mai veramente smesso di discutere, e che secondo Salvini inizierà la messa in cantiere entro l’estate, sta andando avanti l’installazione di un altro “ponte”, quello energetico fra la Sicilia e la Tunisia.

L’elettrodotto, chiamato TUNITA, ha ricevuto in questi giorni l’approvazione del Mase, che ha invece ancora moltissimi dubbi riguardo il Ponte sullo stretto, di cui ha richiesto 239 integrazioni di documenti alla Società Stretto di Messina (155 riguardano la valutazione dell‘impatto ambientale).

L’opera, realizzata congiuntamente da Terna e STEG ( Société Tunisienne de l’Electricité et du Gaz, il gestore nazionale tunisino per gas ed elettricità) avrà un costo totale pari a 850 milioni di euro e dovrebbe essere completata entro il 2028.

Il Ministro Gilberto Pichetto Fratin ha dichiarato:

L’autorizzazione della nuova interconnessione tra Italia e Tunisia oltre ad essere un importante traguardo all’interno degli obiettivi sfidanti di transizione energetica fissati nel PNIEC, consentirà al Paese, in virtù della sua posizione geografica strategica, di rafforzare il ruolo di ‘hub’ elettrico in Europa e nell’area mediterranea, diventando protagonista a livello internazionale.

Dal lato europeo, l’elettrodotto partirà da Castelvetrano (Trapani), arrivando alla costa grazie a un cavo interrato che sfrutterà il percorso già esistente, snodandosi per 18 km dall’entroterra alla costa e arrivando a Partanna (Trapani).

Da lì, grazie alla stazione di conversione da corrente continua in alternata (in fase di costruzione presso la già esistenze centrale elettrica) il cavo verrà teso fino alla Tunisia, arrivando alla stazione STEG situata nella penisola di Capo Bon.

L’elettrodotto vanterà una lunghezza totale di 220 km di cavi elettrici ad alta potenza (600 MW di potenza, 500 KV di tensione) di cui 200 km sottomarini.

L’opera (chiamata #TUNITA) ha come fine rafforzare e garantire la fornitura di energia sia all’Europa sia all’Africa mediterranea, favorendo gli scambi fra i due continenti e implementando gli investimenti nelle FER.

Il progetto ha ottenuto 268,4 milioni di dollari da parte della Banca Mondiale a giugno 2023 per le spese sostenute dalla repubblica semipresidenziale tunisina, ovvero la costruzione della stazione di conversione (inclusa nell’ambito del progetto finanziato dal CEF, Connecting Europe Facility) e il rafforzamento della rete interna necessaria all’interconnessione fra quest’ultima e TUNITA.

Il finanziamento della Banca Mondiale rientra nell’accordo di partenariato tra la Tunisia e la Banca Mondiale per il periodo 2023-2027.

Due mesi dopo, ad agosto 2023, Terna e Steg hanno firmato con la Commissione europea il Grant Agreement per bloccare altri 307 milioni di euro di finanziamento e compiendo un ulteriore passo in avanti per la realizzazione di Elmed; l’accordo Italia-Tunisia segna anche un altro importante primato, ovvero quello dell’utilizzo dei fondi europei fra uno Stato membro e uno Stato terzo.

Durante le fasi di studio di TUNITA, Terna ha messo al centro il rispetto per l’ambiente, con particolare attenzione alla protezione dei fondali marini, e l’interesse pubblico, aprendo una fase di Consultazione Pubblica dal 30 settembre 2020 al 27 luglio del 2021, in modo da permettere ai cittadini di Campobello di Mazara, Castelvetrano e Partanna di conoscere il progetto.

Bruxelles sosterrà l’opera con 307 milioni di euro, che si aggiungono ai finanziamenti già ricevuti gli scorsi anni; come accennato, inoltre, il progetto ha ricevuto il sostegno del Mase, che ne ha avviato l’iter burocratico.

Il Presidente del Consiglio Meloni non ha esitato a definire Elmed “un grande successo italiano”, aggiungendo:

” L’opera […] costituirà un nuovo corridoio energetico tra Africa ed Europa, favorendo la sicurezza dell’approvvigionamento energetico e l’incremento di produzione di energia da fonti rinnovabili. Si tratta di una data storica, perché l’Unione Europea ha dato l’ok ad un progetto che vede coinvolto uno Stato Membro con uno Stato Terzo.[…] È nel destino dell’Italia diventare un nuovo hub energetico per l’intero Continente europeo, è nella nostra missione intensificare la cooperazione con l’Africa per portare investimenti e sviluppo”.

Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato di Terna, ha dichiarato:

Grazie a questa opera, l’Italia potrà concretamente diventare un hub energetico del Mediterraneo. Si tratta di una infrastruttura strategica per il nostro Paese e per l’Europa, che potrà contribuire in maniera significativa all’indipendenza energetica, alla sicurezza del sistema elettrico e allo sviluppo delle fonti rinnovabili

da hdblog.it

Eco Verde